Vietato NON toccare

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Fotografia Kleio

Poter toccare gli oggetti è il sogno di tutti i bambini (e non solo…).

Queste immagini si riferiscono sono del Museo Civico Archeologico di Piadena, e illustrano una scolaresca alle prese con le cosiddette posizioni tattili collocate all’interno del percorso espositivo.

Eppure “non toccare” è la prima cosa – credo – che si impara quando si entra in un museo e che si fatica a insegnare a un bambino. In un museo infatti è richiesto solo l’utilizzo della vista per conoscere quanto esposto, e questo ne fa sicuramente un posto “strano”, considerando che nella vita quotidiano tutti e cinque i nostri sensi vengono attivati per conoscere quanto ci circonda (tranne l’arte visiva, naturalmente, cioè pittura e scultura, per la quale la vista è l’unico senso che è necessario coinvolgere).

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fotografia Kleio

Poter toccare un manufatto analogo a quelli esposti significa arricchire la conoscenza: il peso, la superficie, l’ingombro erano sensazioni normali quando l’oggetto veniva utilizzato in origine, e sono informazioni che un reperto in vetrina non riesce a raccontare.

Piadena - Museo Archeologico (52)A Piadena si è scelto di proporre l’oggetto “completo” e non il reperto, proprio per restituire la sensazione della manipolazione del manufatto originale: l’ascia immanicata, il vaso di ceramica intero, la spada celtica con l’elsa in cuoio, le forme di fusione, etc.

Le postazioni in realtà non sono state previste per le visite scolastiche e neppure per un uso esclusivo dei bambini, ma sono state progettate per essere un’opportunità per tutti i visitatori, sebbene con attenzioni verso l’accessibilità anche per i più piccoli.

Quello di Piadena non è né l’unico né il primo museo ad offrire la possibilità di usare il tatto: uno dei primi in Europa fu il Victoria and Albert Museum di Londra che, con le sue British Galleries, collocò stabilmenti frammenti di ceramica orginale all’interno del percorso (situazione tra l’altro difficilmente riproponibile in Italia, dove i reperti archeologici sono tutti di proprietà statale). Museo particolare quello londinese anche per la presenza di una serie di postazioni “ludiche” a completamento dell’allestimento.

Le fotografie di Piadena sono state fornite dalla cooperativa Kleio che cura la didattica al museo.

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