“Dovrà essere un museo particolarmente attento ai bambini!”.
É un’affermazione abbastanza comune, specie per i musei dei piccoli centri, frequentati durante la settimana dalle scuole e nei we da molte famiglie con i figli.
Non fa eccezione il Museo Civico dei Fossili di Besano (VA), diretto da Fabio Bona e ospitato in una palazzina di tipo residenziale nel centro del paese, che espone i reperti che provengono dal territorio: il Monte San Giorgio, tra i più importanti giacimenti di fossili marini al mondo del Triassico medio (247-237 milioni di anni fa) e sito UNESCO.


Inaugurato nel 1981 e disposto su tre piani (accoglienza e servizi al piano terra), nel 2020 ha visto il riallestimento secondo nuovi criteri espositivi e di percorso del primo piano: una sala introduttiva rivolta alla storia del giacimento e alla tafonomia (modalità della formazione di un fossile), cui seguono sale quattro sale dedicate al Triassico iniziando con i vegetali per terminare con l’esposizione del (calco) del Besanosauro, la vera star del territorio (l’originale è al Museo di Storia Naturale di Milano).

Tranne una, le stanze sono piccole e le nuove vetrine sono state progettate sfruttando al massimo lo spazio disponibile per sospendere i reperti sulla parete verticale di fondo: la visione è comoda sia per i bambini in piccoli gruppi sia per gli adulti in carrozzina, grazie all’amipo fronte vetrato (il piano è solo a 55 da terra) e al fatto che nessun fossile è sospeso troppo in alto da essere scomodo.
Un ruolo protagonista è stato affidato al piano cromatico. Sfruttando le lunghe doghe (funzionali alla sospensione), il colore viene usate a scopo evocativo con la sequenza dei blu a suggerire profondità marine o le tonalità verdi per il manto vegetale, ma anche percettivo: su uno sfondo scuro i sottili rilievi delle pietre scure sono più visibile che sul classico sfondo bianco; ma anche per svincolarsi da questo colore, così associato alle istutuzioni. Alle pareti un azzurro cielo.
Rispetto la precedente sistemazione i reperti sono stati leggermente ridotti di numero ma soprattutto redistribuiti, distinguendo gli orginali (in vetrina) dai calchi lasciati all’esterno per sottolineare la diversità di valore tra un originale e la copia.
Se la comprensione dei fossili, non sempre immediata, è aiutata da alcune postazioni tattili che permetto di cogliere su riproduzioni in resina la sensazione dei piccoli rilievi, la ricostruzione degli animali e del loro habitat è aiutata non solo dai testi bilingue, ma anche da un grande disegno e da splendidi modelli (da Trilobite Design Italia). In cortile è invece sospeso un grande modello a dimensioni naturali di un Besanosauro, già presente e restaurato per l’occasione.

L’insieme delle attenzioni grandi e piccole attuate in questo riallestimento non hanno fatto del Museo Civico dei Fossili un’esposizione sbilanciata verso i visitatori più piccoli, ma hanno creato di un percorso con una circolarità potenziale di informazioni dove l’adulto e il bambino possono condividere le stesse modalità o scambiarle.
Purtroppo ad oggi manca il riscontro. Il nuovo allestimento è stato inaugurato il 16 ottobre 2020, è rimasto aperto solo per un paio di we a causa delle restrizioni dei decreti anti-covid. Al momento in cui queste righe vengono pubblicate il Museo è ancora chiuso e non si vedono prospettive a breve, vittima di una scelta che ha sigillato i luoghi della cultura e lasciato aperti altri potenzialmente più rischiosi come i centri commerciali, etc.
Dimenticando che, oltre a essere una risorsa essenziale, anche la cultura è economia.