
È inutile girarci intorno: se per gran parte degli adulti i musei sono noiosi, figuriamoci per i bambini. Di solito non c’è nulla che possa accendere la loro curiosità o meraviglia oppure stimolare il semplice divertimento; gli allestimenti sono inoltre spesso fuori misura perché costruiti per adulti, non ci sono sedie per sedersi o spazi per rilassarsi, bisogna stare in silenzio.
È un vero peccato, perché i bambini di oggi potrebbero essere i visitatori di domani.
Eppure in altri campi esistono intelligenti proposte per l’infanzia, come ad esempio Nati per leggere, che invita a un uso consapevole e familiare dei libri già in età prescolare.
Perché non farlo anche nei musei?
Non voglio parlare dei servizi didattici che ogni istituto ormai possiede: sono attività importanti e indispensabili, ma la loro funzione è di mediare un percorso esistente a vantaggio di gruppi organizzati di bambini oppure di farli lavorare in laboratori esterni.
Parlo della possibilità di strutturare gli allestimenti e gli ordinamenti perché vi siano anche attenzioni e linguaggi mirati a un pubblico di piccoli visitatori, che comprenda i loro desideri e bisogni e sappia stuzzicare la loro partecipazione. Che sappia lasciare ai bambini la soddisfazione di una visita autonoma.
Ma penso anche alla presenza di servizi che supportino i genitori rispetto ai bisogni dei figli, dai piccolissimi (fasciatoi, etc.) a quelli dei più grandi.
Ovviamente non sono i bambini a doversi adattare, ma i musei che devono diversificare la loro offerta e offrire questa possibilità: questo blog è dedicato loro.
Senza dimenticare che curiosità, meraviglia e divertimento sono uno stimolo anche per gli adulti.